Un’immagine della campagna “Riaccendiamo le idee” |
Com’è che si forma l’opinione pubblica? Per esempio, così: un’impresa affida il suo punto di vista, l’esternazione dei suoi problemi al social network, e consente ai destinatari del messaggio di farsi un’idea sulla veridicità o meno della tesi sostenuta. Rinunciando alle logiche, spesso contorte, della “comunicazione d’impresa”: si parla – come si dice – con il cuore in mano.
La cosa fa ancora più scalpore quando l’azienda in questione opera nell’ambito della sanità privata, un settore che non sempre ha dato prove eccelse di trasparenza.
Ci prova, non senza coraggio, il Gruppo Telesforo che da tempo ha affidato le sue logiche di comunicazione più a temi civici che non a metodi tipicamente aziendali. L’azienda ha promosso “Riaccendiamo le idee” una campagna di sensibilizzazione espressamente rivolta alla cittadinanza “per ritrovare – come si legge nella tagline – l’orgoglio di essere foggiani”. Parte integrante della iniziativa è l’omonimo gruppo su facebook, la cui vetrina viene talvolta utilizzata dall’amministratore, Paolo Telesforo, per discutere anche temi prettamente aziendali (ma di notevole interesse pubblico, visto che parliamo di sanità).
Qualche giorno fa, l’amministratore ha postato sulla bacheca del gruppo l’annuncio che sono in arrivo “nuovi imponenti tagli alle prestazioni che possiamo erogare in convenzione con la ASL. Le conseguenze pratiche sono l’immediato licenziamento di personale validissimo che mai ci saremmo sognati di mettere in mezzo ad una strada e un disagio enorme nei cittadini che si troveranno intorno alla metà di ogni mese a non poter ottenere la prestazione in convenzione. Si troveranno di fronte a un bivio: a) pagare di tasca propria b) attendere i tempi biblici e la “qualità” dei servizi ospedalieri di oggi.”
“Inoltre – aggiunge Paolo Telesforo – è bene che sappiate che questi tagli non comportano un risparmio per la collettività in quanto i prezzi delle strutture convenzionate sono molto più bassi mantenendo uno standard qualitativo spesso più notevolmente più alto. Non solo, ma si portano al collasso le strutture ospedaliere allungando i tempi di attesa.”
Ognuno è libero di essere d’accordo o dissentire dalle opinioni del Gruppo Telesforo, che sostiene legittimamente le sue tesi aziendali. La novità è che possa esprimerle, senza mediazioni, e che, chi le legge, possa condividere o respingerle. Da questo confronto di idee nasce la sfera pubblica, che è portatrice di democrazia e di sviluppo economico e civile.
Sarebbe interessante se lo stesso coraggio mediatico venisse messo in campo da imprese che operano in altri settori fondamentali per la qualità della vita pubblica, come per esempio quello edilizio. Le imprese potrebbero dichiarare e discutere i loro interessi, le loro scelte, consentendo un confronto aperto con i destinatari di queste scelte, ovvero i consumatori, i cittadini. Non pensate che sarebbe bello, trasparente, democratico?
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