Ricorre quest’anno il settantesimo anniversario dei bombardamenti che rasero al suolo Foggia e provocarono la morte di decine di migliaia di persone. Quei tragici eventi furono sostanzialmente determinati dalla posizione strategica che il capoluogo dauno occupava nello scacchiere dell’Italia Meridionale, e non solo. Una posizione strategica che faceva gola agli Alleati, ma che, dopo d’allora, è stata misconosciuta dalle istituzioni nazionali.
Foggia era, con Napoli, così importante da indurre gli Alleati ad una tattica militare parecchio rischiosa. Ho trovato una interessante conferma a questa tesi in un vecchio libro di mio padre, che mi piace far conoscere anche ai lettori di Lettere Meridiane. Si tratta della Storia della Seconda Guerra Mondiale di Amedeo Tosti (Rizzoli, Milano), un’opera in due volumi particolarmente completa e dettagliata.
Ecco cosa scrive Tosti, a pagina 240 del secondo volume a proposito di un evento chiave delle operazioni degli alleati nell’Italia Meridionale, lo sbarco di Salerno.
“Il giorno 10 settembre, frattanto, gli Alleati avevano eseguito uno sbarco nel golfo di Salerno. Da parte italiana, invero, lo sbarco alleato sarebbe stato desiderato ed atteso, piuttosto, in un porto a nord di Roma; ma la scelta di Salerno era stata determinata – secondo quanto ebbe a spiegare, più tardi, il generale Eisenhower – dal fatto che gli Alleati si erano curati, soprattutto, di penetrare in territorio italiano fino al limite massimo di autonomia dell’aviazione da caccia; di impadronirsi del porto di Napoli, base di primissimo ordine nel Mediterraneo centrale; di occupare, infine, gli aeroporti
esistenti nella regione di Foggia, che si prestavano egregiamente per operazioni di bombardamento sull’Europa centrale.
La zona di Salerno, però, non si prestava molto per uno sbarco, sia per la ristrettezza dello specchio d’acqua sia perché essa era dominata da un cerchio di alture, donde riusciva agevole ostacolare lo sbarco stesso.”
Per prendere Foggia e Napoli, gli Alleati si sottoposero all’impresa del tutto improba di conquistare Salerno.
La conclamata posizione strategica degli aeroporti foggiani dal punto di vista militare non ha trovato conferma dal punto di vista civile. Una volta smilitarizzato, l’aeroporto Gino Lisa non ha più conosciuto gli allori di un tempo. Ma questo è un altro discorso.
Come pure è un altro discorso l’uso limitato che gli Alleati fecero degli aeroporti di Foggia per il fine spiegato dal generale Eisenhower, riportato da Tosti. Presa Foggia, per la prima volta si crearono le premesse per bombardare Auschwitz, ma gli americani non lo fecero, e questo scatenò una diatriba che le autorità ebraiche, che si concluse solo qualche anno fa, con le scuse ufficiali del presidente Usa, che era allo Bush, al popolo ebraico. Ma questa storia ve la racconto un’altra volta.
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