Michele Lauriola è un acutissimo osservatore della realtà locale: un ingegnere che sta cercando di implementare strategie di rete in grado di dare senso spessore e futuro ad un nuovo modello di sviluppo per la Capitanata. È promotore di ProCapitanata, una piattaforma vede che potrebbe diventare assai di più di una piazza virtuale per sostenere lo sviluppo del territorio. Potrebbe infatti essere il primo passo verso una accordo di rete che metta assieme istituzioni, organizzazioni, società civile.
Nella nostra corrispondenza su facebook, mi ha inviato un’approfondita riflessione sul risultato elettorale e sulle prospettive che esso schiude, alla luce del successo incontrato anche a Foggia dal Movimento 5 Stelle, che mi piace condividere con i lettori di Lettere Meridiane. Nell’analisi di Michele è centrale (e tutta la condividere) la riflessione sulle potenzialità, fino ad oggi mortificate, della società civile e dell’opinione pubblica in Capitanata. Ecco cosa mi ha scritto l’ing. Lauriola.
Geppe, in Capitanata non è cambiata la geografia politica. È cambiata la società civile. Ha dimostrato, per la prima volta, che votare è un diritto e non un’opportunità. La geografia politica fa difficoltà a cambiare perché’ in Capitanata non cambia la classe dirigente, politica ed imprenditoriale. Questi continuano a mantenere salda la egemonia e l’egocentrismo all’interno dei partiti, delle organizzazioni professionali e della finanza. Per contro la società civile mentre ha avuto il coraggio di cambiare il modo di votare non ha ancora avuto il coraggio o la possibilità di proporsi.
È emblematico che il M5S in Capitanata non ha un rappresentante di lista. Eppure sono molti che sul social network parlano e hanno stimolato la gente a votare M5S. La Capitanata, allora Geppe, deve ancora pendere dalla vecchia classe dirigente politica e imprenditoriale e sperare che i grillini in Parlamento si ricordino anche dei territori della Capitanata. Questi, però, hanno un’altra funzione: controllare che questa vecchia classe politica possa cambiare. Un vecchio proverbio dice: chi nasce tondo è molto difficile che diventi quadrato. Allora non resta che una possibilità: proseguire un percorso per rinnovare la classe dirigente politica e imprenditoriale con una classe dirigente con idee innovative per “fare” politica credibile, giusta e solidale e sviluppo ed economia sostenibile per eliminare il degrado e per fare emergere il “bello”.
Questa è la proposta, che ho postato a Giuliano Volpe e Buccarella. Ho trovato il loro assenso ed io stesso mi metto a disposizione. Ci aspettano importanti appuntamenti elettorali, quali le regionali e le comunali, mentre per lo sviluppo e l’economia è già possibile operare in modo concreto. La rete è lo strumento efficace per determinare il cambiamento. Lo strumento è già operativo si tratta di renderlo efficace: www.procapitanata.it e Pro Capitanata come profilo facebook, twitter ed altri. Geppe, a te il grande impegno per segnare il passo di questo cambiamento che dovrebbe vedere in prima fila i giovani dei territori della Capitanata, che sono tanti e tutti di ottime capacità per evitare che le loro intelligenze siano a supporto di altri territori, come quelli del Nord e dell’Europa che pensano che il Sud sia il carrozzone dell’Italia.
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