Si chiarisce il giallo delle primarie di Sel a Foggia, tutto riconducibile a (comunque pesanti) disfunzioni organizzative, che hanno prodotto in ogni caso un risultato mondo: dal computo finale dei voti sono stati sottratti quelli foggiani. Il mistero dei risultati confluiti con tanta lentezza è dovuto essenzialmente a due ragioni: la prima è rappresentata dall’elevato numero di seggi che non sono stati costituiti, la seconda dal seggio fantasma spuntato a Foggia nella sede di Sel al Piano delle Fosse (o piazza della Croce), i cui risultati non sono stati comunque ritenuti validi.
La Commissione di Garanzia Regionale, composta da Gano Cataldo, Lea Durante e Gerardo De Letteriis, ha ritenuto di non dover ammettere l’esito dello scrutinio nel computo finale delle preferenze. “Il seggio – si legge nel verbale – è stato disgiunto dal seggio PD per ragioni fondate (esiguità degli spazi in Via Matteotti), tuttavia la circolare PD – SEL del 29 dicembre, escludeva tassativamente la possibilità di costituire seggi in sedi autonome.” Al seggio di piazza della Croce si erano però recati praticamente tutti gli elettori ed i simpatizzanti foggiani di Sel che non hanno pertanto potuto esprimere il loro voto per la designazione dei candidati al Parlamento.
“Fatta eccezione per il difetto di costituzione, – fa sapere la Commissione di Garanzia – le operazioni di voto si sono svolte con regolarità. Si consideri, infine, che questi risultati, non cambierebbero l’esito finale della graduatoria su riportata. “ L’organi di controllo del partito di Vendola conferma che sulla vicenda ci sono stati se non veri e propri ricorsi, almeno proteste: In merito alla operazioni di voto, – si legge ancora nel verbale – la CRG rileva che queste si sono svolte senza dubbio alcuno con regolarità. A fronte di alcune segnalazioni giunte in merito a violazioni regolamentari, la CRG ritiene che non vi siano elementi che possano aver falsato la regolare competizione elettorale.”
E’ stato insomma proprio il caso Foggia a complicare la vita a Sel Puglia. Ma se nel capoluogo dauno i seggi sono stati addirittura troppi, non è stato lo stesso nei comuni della provincia. Sono stati infatti ben 14 i seggi non attivati. Tra le città che non hanno partecipato c’è perfino Lucera. Le altre località in cui Sel non è riuscita ad aprire i seggi sono Alberona, Biccari, Castelluccio Valmaggiore, Lesina, Poggio Imperiale, Rocchetta Sant’Antonio, Rodi, Sant’Agata, Serracapriola, Stornarella, Vico, Vieste e Volturino. Un dato clamoroso, se si tiene presente che nel resto della Puglia i seggi non attivati possono essere contati sulle dita di una mano.
Questi comunque i risultati definitivi della provincia di Foggia. Va ricordato che, diversamente dal Pd, Sel votava sulla base di un solo collegio regionale: Pannarale Annalisa 982, Duranti Donatella 5, Abbrescia Francesca 682, Pellizzari Sonia 12, Cordella Anna 2, Lauriola Valeria 2315, Calabrese Sonia 55, D’Ippolito Anna Maria 6, Stefano Dario 20, Matarrelli Toni 1, Sannicandro Arcangelo 2916, Cassano Michele 1, Introna Onofrio 983, Cipriani Lorenzo 0, Beccia Giuseppe 411, Minervini Tommaso 0, Colizzi Franco 0, Andrisani Daniele 2, Cinque Massimiliano 2, Liuzzi Mauro 2, Filomeno Domenico 2, Virgilio Raffaele 25, Ragni Luigi 11. I voti sono praticamente al netto di quelli foggiani che, come abbiamo già rilevato, sono stati espunti dal computo finale.
Per la cronaca, alle operazioni di voto in Piazza della Croce avevano partecipato 656 elettori con il seguente risultato: Abbrescia Francesca 122, Calabrese Sonia 1, Lauriola Valeria 69, Sannicandro Arcangelo 371, Pannarale 187, Pellizzari 1, Andrisani 31, Introna 42, Minervini 4, Stefano 202. Al seggio (validamente costituito) in corso Matteotti si era presentata, invece, soltanto una trentina di elettori, per cui si può dire che la cattiva organizzazione di Sel foggiana è costata cara ad elettori e simpatizzanti del partito del governatore regionale.
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