Primarie della cultura: partecipiamo tutti

La cultura per arginare gli effetti nefasti del porcellum, che scippa agli elettori la possibilità di esprimere il voto di preferenza. Ma non una cultura “purchessia”, e neanche lo slogan rituale che si ascolta ormai in ogni campagna elettorale, quando fioccano le promesse per sostenerla, e poi viene puntualmente decimata dalla scure dei tagli alla spesa.  Una idea di cultura politicamente pregnante perché orientata alle cose da fare, alla individuazione di interventi prioritari, da selezionare attraverso un classico strumento di democrazia, come le primarie.
Ed ecco dunque le primarie della cultura: la brillante, anzi geniale intuizione, è del Fai (Fondo Ambiente Italiano), benemerita organizzazione che in provincia di Foggia rappresenta l’istituzione culturale più attiva e incisiva, come dimostra il grande successo ottenuto dai Luoghi del Cuore, che nel 2011 hanno visto al primo posto gli Eremi dell’Abbazia di Pulsano, nei pressi di Monte Sant’Angelo, o la straordinaria partecipazione alle diverse edizioni delle Giornate di Primavera, che hanno visto la Capitanata competere con altre province meridionali ricche di cultura, come Napoli e Palermo.
Una ragione di più allora, affinché la città e la provincia di Foggia prendano parte massicciamente alle primarie della cultura promosse dal Fai con uno slogan particolarmente azzeccato: “Se non puoi scegliere il candidato, scegli le sue idee”.

Come ideali testimonial dell’operazione, il Fai lancia dei nomi di possibili candidati da far venire il magone (considerando quanto il nostro Paese sia caduto in basso): “Giotto, Dante Alighieri, Leonardo da Vinci, Giuseppe Verdi, Federico Fellini in campagna elettorale”.
L’iniziativa del Fai offre ai cittadini  la possibilità  di votare online, fino al 28 gennaio prossimo, le priorità da indicare al prossimo governo sui temi relativi alla cultura, al paesaggio e all’ambiente. L’iniziativa è stata ispirata dai giovani della Fondazione del Fai (bravi!), e vuole ridare voce agli elettori consentendo loro la possibilità di individuare idee e proposte concrete che i candidati delle prossime elezioni politiche possano fare proprie. 
Sarebbe veramente bello che all’iniziative prendessero parte tanti più foggiani e dauni di quanto non abbiano partecipato alle primarie”convenzionali”, sarebbe un messaggio forte alla classe dirigente, per scongiurare che in campagna elettorale si senta parlare di cultura nel solito modo, con le solite promesse, e che invece possa partire una inversione di tendenza, nella prossima legislatura parlamentare.
Le priorità tra le quali viene chiesto ai partecipanti di esprimere la propria opinione sono quindici e riguardano: la devoluzione di una quota di almeno l’un per cento dei soldi pubblici alla cultura; il blocco al consumo di paesaggio; l’adozione di piani certi per mettere in sicurezza il territorio, la difesa dei centri storici, l’adozione di piani triennali per la cultura, la valorizzazione dell’agri-cultura (bel neologismo, che intende promuovere più lavoro e più benessere a km zero); una legge speciale per le imprese no profit che operano nel settore culturale, incentivi per le imprese che investono in cultura, più storia dell’arte a scuola; il salvataggio delle biblioteche e della memoria, un progetto per far crescere ad una dimensione “2.0” il Mibac, agevolazioni per  i giovani che creano start up, politiche integrate per il turismo, la tutela dell’artigianato di qualità e il dovere di finanziare il diritto allo studio.
Il Fai fa sul serio, e si prefigge di costruire attorno alle Primarie della Cultura un percorso politico concreto: al termine della consultazione i cinque temi più votati saranno annunciati ufficialmente in conferenza stampa e presentati ai partiti e candidati delle prossime elezioni politiche così che possano far proprie le idee e dar loro concretezza.
 “L’attuale legge elettorale – spiega nella home page del sito  la Presidente FAI Ilaria Borletti Buitoni – non permette ai cittadini di scegliere i parlamentari. Perciò abbiamo deciso di sostenere questa iniziativa che prova a ridare voce agli elettori, mettendo a disposizione la possibilità di individuare idee e proposte concrete che i candidati possano fare proprie. Le ‘Primarie della cultura’ vogliono dare risposte ad una domanda trascurata e fondamentale per il Paese: come salvare la cultura italiana boccheggiante dopo decenni di indifferenza, come  rendere lo straordinario patrimonio storico artistico a paesaggistico una ricchezza che può generare anche sviluppo, come ritrovare l’identità di un Paese la cui bellezza e arte tutto il mondo conosce”.  
Se non si può scegliere il candidato perché il porcellum lo proibisce, insomma, si possono almeno scegliere le sue idee. È possibile votare solo online sul sito delle Primarie della cultura (www.primariedellacultura.it) e sulla pagina Facebook del FAI, grazie all’apposita applicazione, che, insieme al profilo Twitter e Google Plus della Fondazione,  sarà un ulteriore strumento per commentare e discutere le priorità della community. 
Per la provincia di Foggia che ha mostrato tante altre volte di saper sostenere con grande senso di partecipazione le iniziative del Fai, un’occasione da non perdere: senza una vigorosa ripresa della spesa e dell’investimento in cultura, sarà molto difficile uscire dalla crisi, che ormai incombe anche in settori, come il turismo, che trovano la loro materia prima proprio nell’offerta e nella produzione culturale.

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Author: Geppe Inserra

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