È scomparso improvvisamente Enzo Baiardi, nota figura del mondo dell’associazionismo e dello sport foggiano. Eravamo amici da quarant’anni, e le nostre strade si erano spesso incrociate, dagli anni del comune impegno nell’Azione Cattolica, a quelli del giornalismo radiofonico, per finire alle tante volte che era riuscito in qualche modo a coinvolgermi nelle sue iniziative a favore dei portatori di handicap.
Ha speso tutta la sua esistenza terrena a difendere le ragioni dei disabili, in anni in cui parlare di eliminazione delle barriere architettoniche e di sport per i portatori di handicap era davvero qualcosa di pionieristico.
Ma Enzo Baiardi ha posseduto tutto il coraggio dei pionieri e la chiaroveggenza dei profeti. Ha fondato la Fisd, la prima Federazione sportiva dei disabili, di cui è stato responsabile provinciale e regionale, portando i suoi atleti a primeggiare in Puglia e in Italia. In ogni battaglia, in ogni iniziativa era capace di investire tutta l’energia possibile. E molto spesso riusciva a coronare i suoi sogni.
L’ho sempre visto sorridere, sempre pronto alla battuta che sdrammatizzava, alla pacca sulla spalla che infondeva coraggio. Ma l’ho anche visto profondamente indignato, e succedeva quando qualcuno calpestava i diritti dei deboli.
Per lui, siamo tutti fratelli e figli di Dio, e perciò siamo tutti uguali. I deboli, così come i portatori di handicap, sono però un po’ più uguali a Dio. “Il vero problema è essere sani”, amava ripetere sorridendo.
Ha sempre svolto un’intensa attività pubblicistica. Era uno degli animatori di Radio Foggia 101, diretta da Matteo Tatarella. Per anni ha guidato a Teleblu la rubrica Orizzonti che come indicava il sottotitolo è stata un riuscito “ponte tra il disabile e l’abile”.
Nella sua vita, Enzo è riuscito a costruire tantissimi ponti tra i due universi, e dobbiamo anche a lui se piano piano si sono fusi in un solo mondo. Lo ricordiamo con le sue stesse profetiche parole, che concludono il servizio di Francesco Fredella messo in onda nel telegiornale dell’emittente foggiana in occasione della sua dipartita.
Concludono una delle tante puntate ed una delle tante iniziativa del compianto Enzo. E sono anche la sua eredità morale e spirituale: “Fate qualcosa per il mondo dell’handicap, perché è facile essere disabile, ma mai è facile essere sani. Grazie a tutti, grazie di cuore.”
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