La società civile foggiana dà segni di riscossa. A volte contraddittori, ma sicuramente perentori. Sarebbe necessario un metodo, però: solo un metodo può sostenere un piano di largo respiro, dipanando la matassa di proposte, idee e fermenti che va sedimentandosi e trasformandola in un autentico progetto di futuro.
I fermenti però non mancano. La cronaca degli ultimi giorni svela i contorni di un vero e proprio laboratorio di idee che sembra essersi aperto in città, e nel momento in cui il capoluogo vive un momento di gravissima crisi. Il risveglio della società civile è una opportunità che le istituzioni locali dovrebbero cogliere per recuperare un rapporto di fiducia con i cittadini.
Il Gruppo Amici della Domenica, raro esempio di aggregazione nata sul social network, ma poi approdata in piazza con diverse e capillari iniziative di sensibilizzazione, ha festeggiato qualche giorno fa i suoi primi anni di vita. Foggia Propositiva, altro gruppo particolarmente attivo su Facebook, ha promosso una petizione per chiedere l’allargamento dell’isola pedonale, con l’obiettivo di trasformare Palazzo Dogana in un salotto.
Il Comitato del Comparto Biccari presieduto da Antonello Abbattista e il Comitato Civico Gente di Foggia guidato da Salvatore De Martino propongono di sperimentare la raccolta dei rifiuti porta a porta già in occasione dell’imminente avvio della nuova gestione (affidata all’Amiu) del servizio di nettezza urbana. Quest’ultima iniziativa si segnala anche per la sua qualità metodologica: Abbattista e De Martino non si limitano a chiedere e basta, ma indicano le ragioni per cui il comparto Biccari della 167 potrebbe rappresentare il contesto ideale per sperimentare l’innovazione. Inoltre, Gente di Foggia è una rete di comitato civici, ed è proprio la metodologia della rete il miglior antidoto al rischio che le proposte restino estemporanee, non sprigionino un progetto condiviso.
La società civile, insomma, si sta rivelando una preziosa risorsa per colmare il gap tra le politica e la città, e per supplire al vuoto progettuale lasciato da partiti che da tempo hanno rinunciato al loro ruolo di costruttori di futuro.
Non ha dubbi Salvatore Castrignano, uno che di società civile se ne intende, per avere guidato per molti anni la Cgil di Capitanata e che guida Lavoro&Welfare, una delle associazioni più radicate e attente ai problemi del territorio: “L’attività generosa e qualificata realizzata dalla nostra Associazione e dall’insieme del mondo associazionistico del territorio con una partecipazione dal basso di cittadini e di giovani in particolare, costituisce una risorsa importante da utilizzare per la rinascita della Capitanata.”
La nota che Lavoro&Welfare ha diffuso all’indomani della riunione del coordinamento provinciale – convocata per fare il bilancio dell’attività dell’anno appena concluso e per programmare quella del 2013 – offre un’analisi di rara nitidezza sullo stato dell’arte della società civile in Capitanata e sulle prospettive.
Nell’anno trascorso – si legge – la Capitanata ha registrato difficoltà in più direzioni, in aggiunta a quelle dovute alla crisi finanziaria. Gli effetti più evidenti sono stati la chiusura di decine di aziende piccole e medie e la conseguente ulteriore emorragia occupazionale, la emarginazione funzionale di importanti infrastrutture (vedi l’aeroporto e il porto), la dequalificazione di servizi pubblici come quello della raccolta dei rifiuti a Foggia, i tagli che hanno penalizzato la tutela della salute e la sanità pubblica, l’accentuarsi delle illegalità e degli atti di criminalità.
Ciononostante – prosegue Lavoro&Welfare – è stata di grande valore la presenza e il dinamismo della società civile e di un mondo associativo che in modo autonomo e trasversale ha potuto tener viva con la sua elaborazione e presenza la speranza di riscatto dei cittadini, offrendo risposte positive alle istanze di partecipazione.
Lavoro&Welfare – conclude la nota – ha contribuito a questo processo di animazione territoriale e di coinvolgimento, affrontando e rilanciando nel 2012, in modo significativo, i temi dello sviluppo territoriale, del mercato del lavoro, delle politiche giovanili, del lavoro artigianale, del turismo, dell’integrazione scuola-territorio, del rinnovamento della politica, ricercando in questo impegno il riscontro dell’azione istituzionale e, perciò, coinvolgendo i parlamentari, i rappresentanti del governo regionale, gli amministratori locali, gli esperti di vari settori, le associazioni e le imprese.
A sottoscrivere il documento, oltre allo stesso Castrignano, nomi significativi del mondo provinciale delle professioni, dell’associazionismo, della politica come Matteo Valentino, Matteo Trotta, Lucio Colopi, Enzo D’Onofrio, Michele Spinelli, Domenico Della Martora. Ed è significativo che all’incontro abbia partecipato, quale invitato, e sia intervenuto il Presidente del Forum dei Giovani di Foggia, Giuseppe Marrone.
Che stia nascendo una nuova alleanza per la rinascita del territorio? È presto per dirlo. Dalle nostre parti, non sempre tanti alberi riescono a comporre una foresta. Ma forse siamo sulla buona strada.
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