Che tipo di matrimonio sarà, quello che la Capitanata si appresta a celebrare con la Regione Puglia? Saranno nozze riparatrici, nozze d’interesse o, come tutti ci auguriamo, nozze d’amore?
Sono stati in pochi a notarlo, ma ieri, due eventi, stranamente concomitanti, hanno conclamato il fidanzamento ufficiale dell’ente guidato dal governatore Vendola con la provincia di Foggia.
A volte la cronaca è bizzarra, e innesca strane coincidenze: mentre veniva reso noto il progetto del ministro Passera per il riordino del sistema aeroportuale nazionale, le agenzie battevano la notizia che a seguito dell’accordo di programma tra il ministero dei trasporti, la Regione Puglia e Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), nulla più osta acché Bari acquisisca la tratta ferroviaria Foggia-Manfredonia, dando così via libera all’ambizioso progetto del treno tram.
Attenzione, dunque: il sistema dei trasporti della Puglia Settentrionale, nevralgico perché da esso dipendono le relazioni della Puglia con il resto d’Italia e d’Europa, si troverà sempre più sotto l’egida della Regione. Dalla Regione Puglia passa adesso la realizzazione dell’idea centrale del progetto di area vasta “Capitanata 2020”, il treno tram, chiamato a collegare Gargano, Tavoliere e Monti Dauni. Ma un ruolo più incisivo – anzi, decisivo – si prospetta per il governo regionale pugliese anche per quanto riguarda il futuro dell’aeroporto Lisa. Va detto che Bari esercitava già questa funzione attraverso la Seap, la società aeroportuale che si occupa della gestione degli scali pugliesi. Ma com’è accaduto per la ferrovia, la Regione potrebbe essere chiamata, stando al disegno del Ministro Passera, a diventare addirittura proprietaria dello scalo.
Volente o nolente, insomma, la Capitanata e la Regione Puglia dovranno convolare a giuste nozze. Se sarà come si diceva all’inizio un matrimonio d’amore, d’interesse o riparatore dipenderà essenzialmente da due fattori.
Il primo è la capacità della classe dirigente foggiana e di quella barese di trovare una visione comune, di perseguire in maniera condivisa gli stessi obiettivi. Ecco perché sarebbe preferibile che fossero nozze d’amore.
Il secondo fattore passa invece per la capacità del sistema dei trasporti della Puglia settentrionale di diventare veramente competitivo, al di là degli stereotipi e dei piagnistei. Il piano di Passera chiude forse definitivamente la prospettiva dei voli di lena al Gino Lisa, però riconosce la sua vocazione turistica. Abbinare la riqualificazione dello scalo e l’allungamento della pista potrebbe diventare un obiettivo nevralgico non solo per migliorare i collegamenti, ma per tutta l’economia provinciale.
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Ho partecipato a un incontro con l'assessore regionale ai trasporti Minervini proprio sul tema del Gino Lisa:
Cosa ho appreso in quella riunione.
1) per ragioni militari è assolutamente escluso che si possa utilizzare l'aeroporto dell'Amendola anche per usi civili.
2) il Gino Lisa è corto e non consente l'atterraggio degli aerei da 100 -150 posti. Solo l'atterraggio di tali aerei potrebbe forse (ma i dubbi sono numerosi e difficilmente superabili) rendere competitivo lo scalo. La possibilità tecnica di allungarlo, dipende dal Comune di Foggia e, in ogni caso, è sostanzialmente impedita da una lunga teoria di abusi edilizi realizzati a ridosso e condonati.
Sono due dati dai quali non si può prescindere. Chi parla della questione dello scalo foggiano, a mio avviso lo può fare solo a condizione di avere idee e soluzioni su questi due punti. Parlare del tema prescindendone non serve salvo che l'intento non sia quello di polemizzare con questo o con quello.
Ma non basta.
Tempo fa ho seguito un servizio di Report, della Gabanelli, che spiegava il tema aeroporti in termini, a mio avviso, piuttosto chiarificatori.
In quella trasmissione, per quanto ci interessa, emergeva
1) che la mancanza di politiche di programmazione su scala nazionale aveva fatto si che l'Italia fosse la Nazione dai molti troppi aeroporti,
2) che nelle altre Nazioni ci sono meno scali e tutti posizionati a precise distanze l'uno dall'altro
3) che il problema dei costi è un fatto serio e non un tema "politico"
…
Allora a questo punto mi chiedo da cittadino italiano
1) se i conti dello stato possano essere in ogni ambito una variabile politica secondo i desiderata locali e, talvolta localistici. Io non intendo spendere i miei soldi per fare realizzare opere inutili e sono per la chiusura immediata di quelle già realizzate:
2) come cittadino che intende essere connesso con il resto del mondo chiedo, e anzi pretenderei, un sistema efficiente di trasporti terrestri (metropolitana di superficie, treno locale veloce, bus navetta …), con l'Aeroporto che ha più margini per rimanere aperto e cioè con l'aeroporto di Bari.
3) Chiedo che con i risparmi ottenuti dalla chiusura rapida dell'aeroporto di Foggia si possano realizzare tali opere;
4) Chiedo che il modello da seguire sia quello dei paesi seri (Spagna, Francia, Germania ….) dove le questioni su scala nazionale sono seguite unicamente dal livello nazionale, e chiedo che la politica locale possa occuparsi finalmente, e con attenzione e risultati, delle questioni di ordine prettamente locale.
Insomma da cittadino Italiano mi piacerebbe essere un po' di più anche cittadino europeo.
Sono del resto convinto che solo assumendo questa mentalità, possiamo abbandonare la condizione di ritardo che ci affligge.
Cordialità