La Genesi di Deredia torna (quasi) al suo antico splendore

La Genesi di Jorge Jimenez Deredia, voluta ed acquistata dalla Provincia guidata da Antonio Pellegrino per adornare la nuova sede dell’amministrazione è tornata a tutto (o quasi) il suo splendore originario.

La Provincia ha infatti provveduto alla pulizia della vernice rossa con cui l’ignota mano di un ragazzo, Andrè; aveva imbrattato la preziosa statua, per dichiarare il suo amore per Giusy. All’Amministrazione va dato atto di avere tempestivamente affrontato il problema, ripulendo il gruppo bronzeo che raffigura la nascita attraverso la simbologia della sfera e della Grande Madre. Pellegrino l’aveva additata come simbolo di un possibile nuovo Rinascimento per il capoluogo dauno, ed anche per questo valore simbolico, il gesto di teppismo ha provocato proteste e disagio nella opinione pubblica.
Come documentano le foto, l’opera di bonifica è stata approfondita e quasi del tutto efficace. La vernice è stata completamente rimossa dal basamento di marmo, mentre resta qualche traccia nella parte di dietro delle statua, dove l’autore dello scempio aveva sprizzato la vernice spray proprio sul bronzo.
Visti i tempi biblici dell’intervento pubblico, la rapidità con cui ha agito l’ente adesso guidato da Antonio Pepe è encomiabile, e lancia un messaggio civile e culturale forte: Non si può lasciare il bene pubblico nelle mani di chi lo devasta. 

L’iniziativa sottolinea la volontà del presidente Pepe e della giunta provinciale di mantenere l’opera nel suo sito originario, cioè esposta alla visione pubblica, anche se pare si stia studiando la possibilità di proteggerla con una teca, per affrontare sia il rischio di nuovi atti di vandalismo sia il problema dell’inquinamento da gas di scarico che pare abbia provocato un rapido invecchiamento nel bronzo che soprattutto nella parte anteriore, maggiormente esposta ai fumi, appare chiazzato e verdastro. Va ricordato che già una volta la Genesi fu fatta oggetto di un atto vandalico, quando, appena inaugurata, altri ignoti asportarono e fecero cadere, ammaccandola, una delle sfere di cui il gruppo si compone.

Per protestare contro il grave atto vandalico – ma probabilmente più dettato dallo scarso senso civico e dall’ignoranza che dalla volontà di provocare danni all’opera d’arte – si era levata la voce della società civile e si erano mobilitati i social network. Una bella soddisfazione per tutti che la pulizia e la bonifica siano state così rapide.

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Author: Geppe Inserra

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