Temi forti nella sezione Cinema di Capitanata del XII Festival del Cinema Indipendente di Foggia. È stata un po’ la costante che ha accompagnato gli spettatori che hanno seguito nei diversi pomeriggi del Festival le opere realizzate dagli autori locali. Il tema più arduo di tutti è stato tuttavia quello affrontato dalla IV B dell’istituto professionale Einaudi di Foggia, che studia cinema nell’ambito dell’indirizzo Promozione Commerciale e Pubblicitaria, coordinati e diretti da una vecchia conoscenza del mondo cinematografico foggiano, Tonino Zanni, presidente dell’associazione Cinemazione.
I ragazzi dell’Einaudi hanno voluto affrontare il problema dell’aborto, dal punto di vista della donna, raccontando la solitudine che questa deve spesso sopportare, prima di prendere la decisione.
Come ha chiarito Zanni presentando il lavoro, di cui ha curato anche la regia, sono stati proprio gli studenti a scegliere, in totale autonomia, di trattare un tema così impegnativo per non dire spigoloso. Il pregio maggiore del loro cortometraggio, che si intitola non a caso La scelta (2012, durata 13′ 20”), sta proprio nella spontaneità con cui la questione viene affrontata. Interessante anche la scelta di non inserire dialoghi: si tratta di un film a suo modo muto, in cui il commento è affidato alla suggestiva canzone di Fabio Stango.
La storia – scritta collettivamente dagli studenti che hanno curato pure la sceneggiatura e interamente ambientata nel centro cittadino di Foggia – racconta di una ragazza che scopre di essere incinta, proprio nel momento in cui viene abbandonata dal suo fidanzato. Dovrà quindi decidere da sola se tenersi il bambino oppure abortire. Si rivolge ad un consultorio familiare e nel corso del colloquio con la psicologa sembra che la bilancia penda verso l’interruzione di gravidanza, di cui viene fissata anche la data.
A provocare un’ulteriore riflessione sarà il fortuito incontro con una donna rumena, alla fermata dall’autobus. Il finale resta aperto, nonostante che nell’ultima sequenza si veda la protagonista con il classico pancione delle puerpere. In realtà si tratta di un cuscino: la pancia finta, immaginata e forse in fondo desiderata assume così un valore simbolico particolare.
Va detto che durante il breve incontro con il pubblico che ha seguito la proiezione, tutti gli studenti hanno detto di tifare per la nascita del bambino. In un caso e nell’altro, il cortometraggio è un’ulteriore testimonianza di come – soprattutto negli ambienti scolastici – il cinema sia un prezioso strumento per riflettere, discutere, confrontarsi. E per lavorare in gruppo: la classe ha dato veramente una bella prova.
Molto brava la protagonista, Floriana Fares,. Il resto del cast artistico è composto dfa Giuliana Colotti, Maria Mele, Francesco Pio Moschella, Michele Bordasco, Gabriele Placido, Cristina Buonanoce, Incoronata Ricucci. La fotografia è di Ciro Nuzzi, il montaggio di Fabio Sanella.
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