I magnifici duecentoundici di Carlo Della Pace

Vi ho già raccontato su Lettere Meridiane del film di Carlo Della Pace, Noi siamo perfetti e mò…me  fa vedè Fogge?, che qualche giorno fa ha riempito con quattro proiezioni consecutive la Sala Farina (chi volesse rileggersi la recensione, la trova qui).
Ma è il caso di tornarvi perché il film possiede una sua profonda attualità, in questi giorni che l’immagine di Foggia consegnata alla rete è quella di una città sporca, sommersa dall’immondizia, avvelenata dai rifiuti e dalle polemiche.
Sono assolutamente d’accordo con Alberto Mangano che su Facebook invita alla prudenza, per evitare che si propaghi sulla rete un’immagine eccessivamente negativa della città. Prima o poi ci liberemo dall’immondizia: ma quelle fotografie resteranno per sempre in rete, consegnando ai posteri un’ immagine non proprio esaltante della città. 
Non a caso, Mangano oltre che un apprezzato storico ed un acuto osservatore delle cose cittadine, è anche uno degli attori del film: vi compare nell’insolita veste di un disc jockey rossonero.
Il film di Carlo Della Pace lancia un messaggio che è l’esatto contrario dell’immagine prevalente della città in questi giorni di rifiuti e polemiche, e che va a maggior ragione sottolineato, come messaggio di speranza e di impegno civile. 

Tra le cose più significative e belle dell’opera di Della Pace, c’è proprio il tormentone del titolo, il pressante invito a “far vedere Foggia” che i tanti foggiani residenti altrove (in molti casi coinvolti nel progetto grazie alla diffusione virale delle precedenti edizioni del film su YouTube, e ai quali il film stesso è dedicato) rivolgono al protagonista, il buon Natalino.
Il “voler vedere Foggia”, quando si è lontani, sottende non soltanto nostalgia, desiderio di ritorno, un legame profondo, ma un senso civico, un desiderio di cittadinanza, che forse è più acuto nei foggiani che non stanno più nella loro città, che non in quelli che vi risiedono. 
Carlo Della Pace risponde all’esortazione a “far vedere Foggia” con una scelta di campo precisa: riprende una città priva di traffico, luminosa, piena di luce, dai colori esplosivi e sgargianti, ancora di più intenerita dalle galoppate del cicerone Natalino Donatacci e dal suo immancabile sorriso, che accompagnano gli spettatori nel tour cittadino. L’autore sembra quasi volere trasmettere ai foggiani che chiedono di vedere Foggia, l’idea  di una città diversa, forse ideale ma – ecco il punto – bella e possibile.
L’altro aspetto da sottolineare di Noi siamo perfetti e mò… me  fa vedè Fogge? è la sua dimensione collettiva.  Il cinema è sempre un’opera di gruppo, ma in questo caso l’essere prodotto di un gruppo assume un’importanza nevralgica, e vanno citati uno per uno, i magnifici duecentoundici attori che accompagnano gli spettatori nel viaggio tra gli angoli più significativi delle città (tra quelli mostrati da Donatacci e quelli in cui si svolgono le diverse sequenze saranno oltre cento location) e tra suoi detti, pezzi di una cultura immateriale che nel film si fonde con la città come realtà fisica.
Della Pace riesce a costruire un’armonia, un equilibrio perfetto tra la Foggia immateriale del dialetto e dei modi di dire, le sue piazze e le sue strade, ed i foggiani, che sono poi gli autentici, straordinari protagonisti del film. 
Il risultato è bello. Di una bellezza che deve farci riflettere. Carlo Della Pace ha voluto giustamente riprendere una Foggia ideale, diversa da quella in cui viviamo quotidianamente. E la morale è che se la Foggia quotidiana non è quella bella e colorata ripresa da Carlo Della Pace, non è neppure quella sommersa dall’immondizia, che si vede immortalata in questi giorni sul web e sui social network. 
A fare la differenza sono proprio i foggiani, troppo spesso inermi (ed inerti) spettatori di quanto di brutto accade in città, ma che nel film di Carlo Della Pace assurgono a splendidi protagonisti, ed assieme al regista ci dicono che la bellezza è possibile, che una Foggia bella è possibile. Basta volerlo. Basta essere, in fondo, un po’ più orgogliosi. Basta vedere Foggia e far  vedere Foggia con occhi diversi.
Una ragione di più per citarli tutti, uno dopo l’altro, questi foggiani belli che sognano una città bella. Lo meritano proprio. Ecco i nomi dei magnifici duecentoundici: 
Adalberto Giancola, Adele Spinapolice, Alberto Mangano, Aldo Massimo, Alessandro Alberico, Alessia Gonzales, Amalia Ponziano, Amedeo Grieco, Amleto Piccirilli, Andrea Orlando, Angela D’Urso, Angelo Campanozzi, Angelo Gravina, Anna Fantasia, Anna Rita Ferrantino, Annarita De Padova, Antonella Cifaldi, Antonella Mancini, Antonella Palumbo, Antonio Bianco, Antonio Cappiello, Antonio Di Donna, Antonio Giordano, Antonio Matrone, Antonio Parisi, Antonio Perdono’, Antonio Rendina, Antonio Scarpiello, Antonio Stasi, Carlo Della Pace, Carmela Penza, Carmine Di Vito, Chiara Pellicano, Cinzia Di Gioia, Ciro Di Corcia, Claudio Amoruoso, Claudio Stefanelli, Cristian La Cecilia, Cristina Belmonte, Daniela De Gregorio, Daniela Francavilla, Daniela Stella, Daniele Parisano, Daniele Piglionica, Dario Taggio, Davide Figurelli, Davide Stramaglia, Dino La Cecilia, Domenico Mirasole, Domenico Scopece, Donato Parisano, Doriana Tatulli, Elisa Padalino, Emilio Russo, Ettore Fantasia, Fabio Conticelli, Fabrizio Verrone, Fausto Torraco, Federica Del Giudice, Feliciano Pellecchia, Filippo Mendolicchio, Filomena Pipoli, Fiorenzo Bambino, Floriana Basta, Francesco Casafina, Francesco Colucci, Francesco Digregorio, Francesco Fredella, Francesco Longo, Francesco Ricciardi, Fulvio Fantasia, Gabriele Rosiello, Gaia Lentini, Gerardo Maiella, Giangi Fiorini, Gianluca Esposto, Gianluca Grannieri, Gianluca Ippolito, Gianluca La Torre, Gianni Munno, Gianni Totaro, Gigi Santella, Gioacchino Rosa Rosa, Giovanna Di Giuseppe, Giovanni Abbruzzese, Giovanni Casparrini, Giovanni Franchino, Giovanni Giorgio, Giovanni Ligorio, Giovanni Lo Campo, Giovanni Tambasco, Giuseppe Caruso, Giuseppe Donatacci, Giuseppe Maitilasso, Giuseppe Mauriello, Giuseppe Piglionica, Giuseppe Pollice, Giuseppe Savino, Giuseppe Sciotti, Giuseppe Talienti, Giuseppe Zicolillo, Giuseppina Procaccino, Giusy Prencipe, Guido De Leo, Herik Guglielmi, Iolanda Saveriano, Iolanda Zammarano, Irene Lo Storto, Ivana Esposito, Karlis Xenofon, Lello Barbaro, Lello Palumbo, Lello Santoro, Leonardo Calabretti, Loredana Galano, Lorenzo Conoscitore, Luca Tredanari, Luca Vigliano, Lucia Curcetti, Lucia Savasta, Luciano Biscotti, Lucio Spagnuolo, Luigi Meloni, Luigi Bandiera, Luigi Donatacci, Luigi Lagonigro, Luigi Pegna, Luigia Iacurso, Manuela Della Pace, Manuela Raio, Marcello Ferrara, Marco Savola, Maria Giovanna Fantasia, Mariagrazia Lo Muzio, Mariangela Conte, Mariangela D’Adduzio, Mariassunta Massimo, Mario Speranza, Marsia Cascioli, Martino Carangelo, Massimiliano Martino, Massimo Padalino, Matteo Federico, Mauretto Paolucci, Mauriziano Gambino, Mauro Totaro, Michela Fantasia, Michele Della Pace, Michele Ferrara, Michele Norillo, Michele Sforza, Mimmo Marcovecchio, Miriam Aprile, Natalino Donatacci, Nicola Di Domenico, Nicola Nicastro, Nicoletta Scopece, Paolo Fiore, Paolo Russo, Paolo Scialoia, Pasquale Esposto, Pasquale Stella, Pasqualino Mancano, Patrizia Fantasia, Patrizio Amorico, Piero Lombardi, Pierpaolo Carta, Pino Lotito, Pino Stella, Pio D’Antini, Pompeo D’Agrippino, Potito Casparrini, Raffaele Ricci, Raffaele Ruggiero, Renato Imbriani, Rita Berardi, Roberto Caggianello, Roberto Imperio, Roberto Santoro, Rosaria Faone, Rosaria Faone, Salvatore Annarelli, Sandro Bergantino, Sarah Giuliano, Saverio Campagna, Saverio Colucci, Serena D’urso, Simona Paglialonga, Stefania Dell’Oro, Stefano Berardino, Stefano Francavilla, Stefano Parisi, Teresa Amorico, Teresa Calabretti, Titti Ciminiello, Tiziana Massimo, Tiziana Visaggio, Umberto De Maio, Valentina Correale, Valentina Della Pace, Valentina Sacchitella, Valerio Augusto Fusco, Vania Di Corcia, Vanni Natola, Vincenzo D’Aprile, Vito Colangelo, Vito Piglionica, Vittoria Placido, Vittorio Marcovecchio, Viviana Soldani, Waida Vinciguerra.

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Author: Geppe Inserra

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