La provincia di Foggia c’è anche quest’anno, nella Giornata Nazionale della Rete Italiana di Cultura Popolare, con una new entry che testimonia lo sforzo che questa comunità sta facendo nella direzione del rilancio e della valorizzazione della ricchissima cultura popolare. Stiamo parlando di Biccari, che assieme a Orsara, è una delle due location che ospiterà quest’anno gli eventi della giornata, in programma per il 13 dicembre prossimo.
Le iniziative saranno tre. Tutte ospitate nei Monti Dauni, e non è per niente un caso che a manifestare la maggiore sensibilità verso la Rete Italiana della Cultura Popolare siano i comuni dell’Appennino Dauno, dove più profonde sono le radici ed il senso identitario.
Particolarmente significativo è il caso di Biccari, la cui amministrazione comunale, pur avendo aderito da poco alla Rete, è riuscita a farsi certificare una delle più antiche tradizioni della cultura popolare locale, gli ‘nzammarùchele, i canti sull’altalena che da tempo immemorabile vengono eseguiti in occasione del Carnevale.
La tradizione è comune ad altri centri della Capitanata, come Pietramontercovino e Volturino, ma anche a diverse aree della Basilicata, del Molise e dell’Abruzzo dove questi particolari canti sono conosciuti con il nome, più diffuso, di sciamboli. Questa tradizione è stata recentemente studiata dal Conservatorio Musicale Giordano e la docente Patrizia Balestra ha pubblicato la sua ricerca in un libro (Sciamboli e Canti all’altalena) pubblicato da Squilibri.
Al Comune di Biccari spetta il merito di aver ottenuto la certificazione che fa così entrare il comune nel gotha della cultura immateriale pugliese. Non sono molti, infatti, i patrimoni certificati: oltre agli ‘nzammarùchele sono certificati in Puglia (si veda la scheda che pubblichiamo in un altro post) i Tuselli di Apricena, i Fucacoste e le Cocce Priatorje di Orsara di Puglia ed alcune manifestazioni che si svolgono a Novoli, in provincia di Lecce.
Certo si dovrebbe fare di più e meglio per valorizzare le tradizioni culturali popolari pugliesi. Dall’elenco sono infatti clamorosamente assenti sia la tarantella del Gargano che la pizzica salentina nonostante alcuni protagonisti i questa tradizione musicale come i Cantori di Carpino e Uccio Aloisi, siano stati premiati dalla Rete come “testimoni della cultura popolare”.
Le manifestazioni programmate a Biccari si sono già svolte ed hanno riguardato la seconda edizione della Festa dell’Olio, con una degustazione dei piatti della tradizione gastronomica locale, conditi con olio extravergine d’oliva di Biccari riconosciuto prodotto De.Co. e un concerto di musiche rinascimentali.
Altrettanto apprezzata è stata l’iniziativa Il pentagramma del frantoio con musiche rinascimentali “intorno” all’olio d’oliva di Gabriella Perugini e danze e balli popolari a cura dell’Associazione Culturale Agorart.
Venerdì 14 dicembre prossimo, sarà invece la volta di Orsara di Puglia, il 1° itinerario di cultura popolare. Il programma è interamente dedicato alle scuole e prevede, a partire dalle ore 9.30, la visita delle scolaresche al complesso abbaziale; una mostra dedicata agli antichi mestieri nel Cortile del Palazzo Baronale, quindi la Mostra fotografica “La cultura popolare orsese” alla Fontana Nuova e Fotogallery al Centro Visite. La conclusione nel primo pomeriggio con lo spettacolo teatrale con burattini “I tre Janare” all’Auditorium Comunale.
Quest’anno è possibile seguire in diretta gli eventi della giornata grazie alla web radio di cui si è dotata la Rete.
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