Ha destato un interesse che mi non sarei aspettato la riflessione “a bocce ferme” pubblicata qualche giorno fa a proposito dell’indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle province italiane che, come ormai sanno anche la pietre, ha conferito alla provincia di Foggia la scomodissima posizione di fanalino di coda (la Capitanata è stata sorpassata dalla provincia di Napoli, che due anni fa aveva conquistato la maglia nera).
È dunque il caso di riflettere anche sui risultati (che hanno suscitato meno trambusto, ma sono probabilmente più interessanti) della indagine che sullo stesso tema ha svolto, in collaborazione con un autorevole partner scientifico quale l’Università La Sapienza di Roma, l’altro quotidiano economico-finanziario, Italia Oggi.
I dati del giornale e dell’università capitolina classificano la nostra provincia in ben altro gradino della graduatoria. Intendiamoci, anche secondo il quotidiano giallo la Capitanata sta male, ma non malissimo. E soprattutto non all’ultimo posto, dove finisce Trapani.
La provincia di Foggia non occupa la posizione di retroguardia nemmeno in riferimento alla “classifica avulsa” pugliese. L’area che sta peggio di tutto è infatti Brindisi.
Per il resto, ed in riferimento all’intero territorio nazionale, le due indagini divergono di poco, ed anzi fotografano la stessa situazione, disegnando un divario sempre più acuto e sempre più persistente tra il Nord e il Sud. La mappa del disagio che si staglia dai dati di Italia Oggi ha confini netti: nel gruppo delle province che denotano indicatori di una qualità della vita bassa o medio bassa ci sono soltanto una provincia del Centro, 9 province del Nordest, 3 del Nordovest e tutte le 36 province meridionali.
QUESTIONE MERIDIONALE SEMPRE PIÙ GRAVE
Per quanto comunque si riguarda più da vicino, ovvero per quanto si riferisce alla Capitanata, a chi credere? Al Sole 24 Ore o ad Italia Oggi? La differenza di posizioni tra l’una e l’altra indagine è notevole. Il primo quotidiano ci classifica all’ultimo posto, mentre Italia Oggi colloca la provincia di Foggia al 91° posto della graduatoria nazionale. Ci sono dodici gradini di differenza, e non sono sicuramente pochi. Non si tratta comunque di una novità, perché da sempre, la Capitanata mette in campo una performance migliore nella classifica compilata da Italia Oggi, rispetto a quella dell’altro quotidiano.
La ragione sta nella diversa serie di indicatori (e in parte anche nel diverso sistema di calcolo) utilizzata nelle due indagini. I settori investigati sono più o meno gli stessi. Per quanto riguarda Italia Oggi, le categoria prese in considerazione sono Affari e Lavoro, Ambiente, Criminalità, Disagio Sociale, Popolazione, Servizi finanziari e scolastici. Sistema Salute, Tempo Libero, Tenore di Vita. Ciascuna categoria è a sua volta scomposta in una serie di indicatori che permettono di fotografare una situazione sicuramente più articolata rispetto a quella offerta dal Sole 24 Ore, e forse anche più rispondente al vero.
V’è anche da dire che il giornale ha rinnovato proprio quest’anno, in occasione della tredicesima edizione dell’iniziativa, la metodologia d’indagine, arricchendola di ulteriori dati: nove dimensioni d’analisi (le categoria di cui abbiamo detto prima), che si scompongono in 17 sottodimensioni e in ben 93 indicatori di base, che sono circa il triplo di quelli utilizzati dal Sole 24 Ore. Ha ragione, Italia Oggi quando afferma che “l’indagine rappresenta il più completo compendio statistico sulla qualità della vita pubblicato oggi in Italia”.
L’INDAGINE DI ITALIA OGGI PIÙ COMPLETA E DETTAGLIATA DELLE ALTRE
Siamo d’accordo, e proprio per questo dedicheremo, così come abbiamo fatto sia per il Sole 24 Ore che per l’indagine dell’associazione Meglio Foggia, una serie di servizi per cercare di comprendere meglio a più a fondo la situazione che riguarda la provincia di Foggia.
Occorre riflettere e occorre approfondire, ed il relativo disinteresse con cui classe dirigente e istituzioni locali hanno accolto i risultati, appena più confortanti, della indagine di Italia Oggi è purtroppo la conferma della tesi che abbiamo già sostenuto quando abbiamo passato in rassegna gli altri dati: troppo spesso le statistiche vengono utilizzate quelli pretesti per polemiche e risse da cortile, e non invece per quelle che sono: utili strumenti per cercare di capire la realtà, e cercare di adottare gli opportuni correttivi quando questa si dipinge di tinte fosche. I dati di Italia Oggi hanno anche un’altra particolarità che è utile sottolineare prima di affrontare il viaggio nella folta serie di indicatori offerta dal quotidiano economico finanziario: i dati consentono in qualche modo di misurare e rendere di dominio pubblico il gap dell’azione politica ed amministrativa.”
Premesso tutto questo, è anche il caso di avvisare che i dodici posti più di cui Italia Oggi gratifica la provincia di Foggia non consentono di tirare un sospiro di sollievo. La situazione che affiora dai dati di quest’ultima indagine è certamente meno drammatica di quella del Sole 24 Ore (in questo, pare piuttosto confermare il moderato ottimismo che veniva fuori dai dati della indagine dell’associazione Meglio Foggia), ma resta critica, pesantemente critica anche perché, rispetto all’anno precedente, che l’aveva vista piazzarsi all’87° posto, la Capitanata perde comunque quattro posizioni, e non sono poche.
NELLA CLASSIFICA AVULSA PUGLIESE TRIONFA BARI
La classifica regionale è piuttosto sgranata nella indagine di Italia Oggi, molto più di quanto non lo fosse in quella del Sole 24 Ore. Il sistema di calcolo utilizzato per attribuire le diverse posizioni in classifica e per “pesare” le diverse province prevede l’attribuzione del punteggio massimo (mille) all’area prima classificata, che è Trento. Seguono tutte le altre: la differenza tra mille e il punteggio ottenuto da ciascun provincia dà conto anche del “gap” di qualità della vita tra l’una e l’altra: la differenza, la forbice è davvero impressionante.
La prima provincia pugliese è Bari, collocata al 72° posto della graduatoria, con 297,75 punti. Il capoluogo regionale risale due posizioni in classifica rispetto all’anno scorso ed è anche la sola provincia pugliese a collocarsi nel terzo gruppo, che denota un livello di qualità della vita scarso. Le altre province sono collocate nel quarto gruppo (il peggiore, con un livello di qualità della vita insufficiente). Dopo Bari c’è Taranto al 79° posto (due in meno rispetto allo scorso anno) con 226,221 punti. Quindi all’83° posto, con 216,06 punti Lecce, che perde quattro posizioni. Otto posizioni più in basso ecco arrivare Foggia, con appena 143,1 punti: meno della metà, rispetto al capoluogo regionale, e quattro posizioni in meno. La classifica avulsa pugliese si conclude con Brindisi (non c’è la Bat, perché gli indicatori non sono ancora disponibili), con un punteggio addirittura sotto i cento punti: 95,99, cinque posizioni perdute rispetto alla penultima edizione.
CAPITANATA EX ISOLA FELICE
C’è comunque poco di che rallegrarsi. Italia Oggi dedica una riflessione particolare alla situazione foggiana facendo squillare un sonoro ed inquietante campanello d’allarme. “Due anni fa avevamo individuato, anche se allo stato embrionale, – si legge nelle pagine di commento ai dati della indagine – un cluster di province dislocate nel Mezzogiorno e geograficamente contigue, in cui la qualità della vita risultava superiore a quella prevalente nelle altre province dell’Italia meridionale e insulare. Il cluster era costituito dalle province di Campobasso, Foggia, Bari, Potenza e Matera. Anche quest’anno troviamo un cluster con caratteristiche omogenee nella stessa area geografica, ma tutte le province ricomprese sono caratterizzate da una scarsa qualità della vita o, nel caso di Foggia, addirittura insufficiente.”
Foggia rappresentava insomma fino a qualche anno fa, una potenziale “isola felice”. Ma oggi non è più così. Perché? Cercheremo di scoprirlo analizzando più dettagliatamente, nei prossimi giorni, i dati di Italia Oggi.
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