Chi ha vinto e chi ha perso le primarie in provincia di Foggia? La risposta non è facilissima, anche perché si è trattato soltanto del primo round di una competizione che finirà domenica prossima, con il ballottaggio. Ma, raffrontando i dati di domenica scorsa in provincia di Foggia con quelli del resto della Puglia e con i risultati delle ultime edizioni delle Primarie, si può ricavare un’idea abbastanza precisa su quanto sta dietro i numeri usciti dalle urne.
Mettiamola così: vince Bersani, ma un po’ meno di quanto si sarebbe detto, perde Vendola, Renzi ottiene un risultato di tutto rispetto, che rappresenta forse il vero fatto nuovo della competizione.
Ma vediamo prima di tutto i numeri. In Capitanata il candidato più suffragato è Pierluigi Bersani, con 16.362 voti, pari al 53,1%. Insegue Vendola con 7.746 voti, pari al 25,1. Terzo Matteo Renzi: 6.036 voti, che fanno il 19,6%. Gli altri candidati, Tabacci e Puppato, si attestano sul 2,2%.
Diversamente da quanto è accaduto nelle precedenti primarie, il dato della provincia di Foggia è fortemente disallineato rispetto a quello regionale, che vede Bersani anche in questo caso al primo posto, ma con il 39,3%, ovvero circa 14 punti in meno rispetto a quanto non ne abbia conquistati in provincia di Foggia.
Un dato che rafforza l’impressione che in provincia di Foggia l’autentico sconfitto sia proprio il governatore regionale. Nell’intera Puglia, Vendola ha conquistato il 37,3% e cioè quasi 12 punti in più rispetto a quelli che gli ha attribuito la provincia di Foggia. Come la provincia di Foggia era stata determinante negli anni passati per assicurare al governatore la vittoria, nelle primarie che lo avevano visto opposto a Boccia, questa volta è stata determinante nel decretarne la sconfitta.
Sui social network si sprecano le considerazioni e le analisi su questo risultato che ha visto Vendola in forte difficoltà soprattutto nella Puglia settentrionale. Le polemiche sul “foggianesimo”, la sensazione che la Regione abbia penalizzato la Capitanata sembrano aver avuto un peso decisivo.
Per il resto, il risultato della provincia di Foggia è in linea con quello pugliese: Renzi ha totalizzato il 20,1, mezzo punto in meno di quanto non abbia fatto in provincia di Foggia. Tabacci il 2,2% (mezzo punto in più rispetto al dato della Capitanata), la Puppato l’1% (+0,5%).
Ma per capire cosa sia veramente successo domenica scorsa è necessario fare un passo indietro. Raffrontando i dati con quanto era successo nelle precedenti edizioni delle primarie, su ha l’impressione che gli elettori del centrosinistra abbiano provocato in provincia di Foggia un autentico terremoto che ha soprattutto una vittima, il governatore Vendola, che era stato uno dei mattatori delle precedenti primarie.
Ma stiamo ai dati di quelle più recenti. Si votò nel 2009 per eleggere il segretario del Pd e qualche mese dopo, nel 2010, per designare il candidato alla presidenza della Regione Puglia. Vinsero proprio gli sfidanti delle Primarie 2012 che domenica scorsa si sono piazzati al primo ed al secondo posto in Puglia, e cioè Bersani e Vendola, ma con percentuali decisamente più elevate rispetto a quelle ottenute domenica.
Nel 2009, Pierluigi Bersani ottenne il 62.08% (52% il dato nazionale, 62% quello regionale). Domenica si è fermato quasi 11 punti sotto, ma c’è ovviamente da tener presente che c’era Vendola a rendere molto più complicata la sfida pugliese.
Qualche mese dopo, Vendola si misurò con Francesco Boccia per la candidatura alla presidenza della regione. La Capitanata gli attribuì il 56% dei voti. Vendola è rimasto quindi più di trenta punti sotto quel risultato. È vero che il raffronto tra elezioni primarie che avevano candidati e soprattutto obiettivi diversi è piuttosto arbitrario: ma che siamo di fronte ad una pesante emorragia di voti per il governatore pugliese è un dato di fatto.
E Renzi? Nel caso di Renzi non possono essere fatti ovviamente raffronti con le precedenti primarie, perché si è trattato della “prima volta” del sindaco di Firenze. Ma il 20 per cento è un risultato di tutto rispetto, che potrebbe avere conseguenze più o meno profonde anche sugli equilibri interni del Pd in Capitanata.
Va detto che praticamente tutto il partito “ufficiale” della provincia di Foggia era schierato con Bersani e che a favore del segretario si è fortemente mobilitato anche il Psi, e quindi il 20 per cento rappresenta più di una breccia aperta le cui esatte dimensioni e le cui eventuali ripercussioni potranno essere valutate in tutta la loro portata soltanto domenica prossima, quando si voterà per il ballottaggio che opporrà il sindaco di Firenze al segretario del Pd.
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Io ci leggo una giudizio negativo, a torto o a ragione, per tutto il governo Pugliese e specialmente per i rappresentanti della provincia di Foggia in maggioranza alla regione Puglia . Vendola è il primo a scontare il malessere della nostra provincia, ma gli altri, PD compreso, non stiano così tranquilli. Ora è il momento per loro di andare in controtendenza con le azioni ed iniziare a dimostrare di avere un progetto serio di svilupo delle infrastrutture e dell'economia Agricola, Turistica, e commerciale della nostra area.