La provincia di Foggia rischia di perdere il primato turistico pugliese che fino allo scorso anno la vedeva in vantaggio rispetto alle altre province pugliesi. Il Gargano perde colpi a vantaggio del Salento, che lo sorpassa, anche se si tratta di un sorpasso con il passo del gambero. Entrambe le zone denunciano infatti difficoltà e perdono turisti: ma Foggia più di Lecce.
Queste le sensazioni che si ricavano dalla lettura dei dati pubblicati qualche giorno fa dall’Osservatorio Regionale sul Turismo di Unioncamere. Rispetto alle previsioni degli operatori – che paventavano una sensibile contrazione degli arrivi e delle presenze – la cose sono andate meno peggio del previsto. Ma i numeri fanno squillare un sonoro campanello d’allarme, perché significa che uno dei settori trainanti dell’economia provinciale accusa battute a vuoto.
I dati riguardano l’andamento degli arrivi e delle presenze (ovvero dei pernottamenti) nei tre mesi estivi. Solitamente la Capitanata (grazie soprattutto ai flussi turistici religiosi) è più performante delle altre province pugliesi anche nelle altre stagioni dell’anno, e dunque è possibile che ci sia un qualche recupero. Ma la provincia di Foggia è anche quella maggiormente dotata di strutture ricettive, per cui la flessione si traduce – più che nel resto della Puglia – in una maggior perdita di opportunità, e presumibilmente anche in una maggiore perdita di remuneratività.
Ma veniamo alla cifre (la tabella dell’osservatorio può essere scaricata qui). Mentre la Puglia nel suo complesso fa registrare un andamento ondivago (con saldi positivi rispettivamente dell’1,35 e dell’1,82 a giugno ed agosto per quanto riguarda gli arrivi, e saldi negativi per gli arrivi di luglio e i pernottamenti del trimestre), la provincia di Foggia presenta sempre saldi negativi. La stagione sembrava essere cominciata non malissimo: 119.203 arrivi a giugno (-0,26 rispetto all’anno precedente), però con una pesante riduzione del periodo medio di permanenza dei turisti: 541.723 infatti i pernottamenti, con un calo rispetto al 2011 di ben 8,65 punti percentuali. Per quanto riguarda sia gli arrivi che le presenze a giugno la Capitanata si piazza alle spalle della provincia di Lecce che rispetto all’anno scorso ha guadagnato qualcosa (1,51) in termini di arrivi e perso molto meno della nostra provincia (-1,48).
A luglio le cose sono andate ancora peggio: 146.774 arrivi (contro i 172.596 della provincia di Lecce). In termini percentuali, per la nostra provincia è stato un crollo (-13,77) mentre Lecce ha guadagnato qualcosa (lo 0,53) rispetto al 2011. Entrambi i territori, per l’effetto provocato dalla riduzione della durata delle vacanze) hanno pagato dazio per quanto riguarda i pernottamenti, che vedono però la provincia di Foggia davanti a quella di Lecce: 1.077.163 contro 1.062.314 con flessioni rispettivamente del 7,52 e dell’1,42.
Ad agosto si è registrato un sostanziale pareggio, con la provincia di Lecce meglio di quella di Foggia per quanto riguarda gli arrivi (235.216, – 1,53 rispetto all’anno scorso contro 188.566, – 1,32), e Foggia davanti a Lecce in termini di pernottamenti (1.402.433, – 5,86% contro 1.377.777, – 6,31%).
Da segnalare per contro le buone performance delle provincia di Bari e di Taranto che hanno manifestato saldi positivi in tutti i tre mesi presi in considerazione, sia per quanto riguarda gli arrivi che per quanto riguarda le presenze.
L’Osservatorio Turistico Regionale attribuisce l’insoddisfacente andamento della stagione turistica per Foggia e Lecce alla crisi economica generale che si è abbattuta in modo particolare sulle fasce più basse di reddito che hanno fatto crollare le presenze nei campeggi. “L’andamento negativo di Foggia, area in cui vi è una forte concentrazione di campeggi, insieme a quello di Brindisi e Lecce per la presenza dei villaggi, – si legge nel rapporto – evidenzia l’impatto negativo della crisi economica su questa tipologia di ricettività, determinato dal fatto che la relativa domanda proviene da settori sociali a reddito più basso che hanno abbreviato la durata della vacanza in modo consistente.”
“Una analisi definitiva dei risultati dell’estate, a dati completi, – avverte ancora l’osservatorio – fa prevedere un andamento complessivo migliore di quello qui rappresentato.” E ci sarebbero anche da considerare i numeri del sommerso, che sarebbero molto elevati, stando all’osservatorio.
È comunque un dato di fatto che la Puglia settentrionale veda in crisi la propria attrattività: un ulteriore tessera del mosaico di una crisi pesantissima, sulla quale sarebbe ora di riflettere seriamente.
In uno scenario turistico sempre più globalizzato e caratterizzato da un’offerta sempre più ampia di mobilità, il nodo dell’aeroporto Lisa, che non consente il traffico charter, è uno scandalo che grida vendetta.
Views: 0
Un "caloroso applauso" al filosofo che ci rinfaccia di soffrire di "foggianesimo", ma dimentica di sedere su una poltrona grazie ai voti avuti nella nostra Provincia…Orgoglioso di non averlo votato. Per non parlare dell'assessore regionale ai trasporti: un altro che sembra che ci faccia l'elemosina, quando parla di finanziamenti per la Capitanata e che punta molto sul nostro aeroporto, ma proprio tanto…infatti dice che per favorire il turismo sul Gargano, bisogna migliorare il sistema ferroviario da Bari-Palese a Peschici-Calenella… Come diceva Totò: adda venì! (…il giorno in cui andrete a casa)
sarà per caso,grazie alla canzone di Biagio Antonacci?