C’era soltanto un modo per non concedere a Foggia, alla Capitanata, al Mezzogiorno quello
che era un sacrosanto diritto, in quanto sancito da ripetute decisioni
del Parlamento. Cambiare le regole. Sopprimere la legge che sanciva quel
diritto.
E così, non se ne farà più niente della istituzione dell’Authority
alimentare a Foggia, voluta e finanziata dal Governo Prodi con una legge
dello Stato, e confermata soltanto qualche mese fa anche dall’attuale
Parlamento. I nordisti di Bossi non hanno neanche tenuto presente che
sull’Authority a Foggia si erano pronunciati favorevolmente ed in modo
bipartizan ben due parlamenti, quello a maggioranza di centrosinistra e
quello in carica, a maggioranza di centrodestra. Ed ecco, allora, la
beffa.
Resisi conto della impossibilità di trasferire la sede dell’Agenzia
Nazionale per la sicurezza alimentare a Verona, così come chiedevano da
sempre i ministri leghisti, il Governo ha deciso che allora meglio
sopprimerla, per non darla vinta ai terroni, e per non infastidire i
leghisti. Proprio come fece quel tale che per dispetto della moglie…
E il peggio è che tutto ciò è stato fatto alla chetichella, senza che
neanche il Governo abbia avuto la sensibilità di comunicare il suo
orientamento a quanti – come il Parlamento – non solo si erano
pronunciati a favore della ubicazione nel capoluogo dauno dell’Agenzia,
ma avevano anche sollecitato il Governo a rompere gli indugi e a dare il
via libera all’attivazione dell’organismo.
Altro che via libera. Il Governo ha pensato bene di infilare l’Agenzia
nazionale per la sicurezza alimentare nell’elenco degli enti inutili,
che dovranno essere soppressi. Della cosa si sta occupando il ministro
per la Semplificazione, Calderoli, guarda caso leghista.
Come si sa, a scoprire l’inghippo è stata la senatrice foggiana del Pd,
Colomba Mongiello, che si era rivolta al Ministro della Salute,
Ferruccio Fazio (competente in materia di sicurezza alimentare) per
sollecitare un’accelerazione dell’iter necessario per mettere l’Agenzia
foggiana nelle condizioni di poter funzionare. Ed ecco la doccia gelata.
La senatrice ha fatto sapere che secondo quanto le è stato detto dal
ministro, l’Authority sarebbe stata ricompresa tra gli “Enti inutili” la
cui soppressione è affidata al ministro per la Semplificazione
Calderoli. Immediata e pesante la reazione della parlamentare
democratica.
La classe politica foggiana dovrebbe mobilitarsi senza piangere sul
latte versato, confutando proprio la tesi della presunta “inutilità” di
un’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare. Si tratta di una tesi
non nuova, fondata sulla considerazione che l’Italia à già sede
dell’EFSA, ovvero l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, che è
ubicata a Parma. I sostenitori della tesi della inutilità sostengono, in
pratica, che l’Agenzia italiana sarebbe un inutile doppione di quella
europea. Ma non è vero, perché l’agenzia di Parma ha il compito di
occuparsi delle questioni europee, mentre quella foggiana dovrebbe
rappresentare l’interfaccia nazionale dell’EFSA.
Lo stabilisce chiaramente il regolamento (CE) 178/2002 del Parlamento
Europeo e del Consiglio, “che stabilisce i principi e i requisiti
generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea
per la sicurezza alimentare e fissa le procedure nel campo della
sicurezza alimentare.”
Tale regolamento prescrive, tra l’altro, che tutti gli stati membri
dell’UE debbono dotarsi di un’Agenzia nazionale per la sicurezza
alimentare. Un’ indicazione che il Governo Berlusconi sta clamorosamente
disattendendo, pur di non dare un dispiacere agli alleati della Lega
Nord.
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